NEL PROFONDO DELL’ANIMA, NEL SILENZIO
Un vasto mondo esiste in noi. Per vederlo, occorre guardarlo
PER CONOSCERSI
* * *
E’ soprattutto nel silenzio della introspezione che la nostra voce sale dal profondo del nostro essere. Noi stessi siamo la persona che meno conosciamo. Noi stessi siamo il vero metro di misura, anche per come dobbiamo conoscere ed amare gli altri. “Amare gli altri come noi stessi” e’ un paragone alquanto impegnativo, che e presuppone il conoscere noi stessi; di modo che possiamo, conoscendoci meglio, proiettarci negli altri, dopo aver ascoltato nel silenzio la voce interiore di quella persona, ancora sconosciuta a noi stessi..che siamo noi stessi.
CIAO
Marghian
22 responses to “GUARDARSI DENTRO. PER CONOSCERSI”
Silvia
24 marzo 2014 alle 20.18
E’ vero…..dolce notte caro Marghian 🙂
MARGHIAN
24 marzo 2014 alle 20.29
Ah, Silvia..sei gia’ “arrivata”, stavo correggendo le impostazioni-colore carattere e punteggiatura come sempre. La breve riflessione, infatti, ine non mi ha affatto preso tempo. L’ho “presa” da un mio stesso commento lasciato ieri da un amico, cambiando qualche parola.
Io sono “l’ultimo arrivato” che non ha inventato niente. Nei millenni, Da Socrate a Freud, molto meglio di me, si e’ sempre detto questo: “conosci te stesso” , e che “noi stessi” siamo la cosa che meno conosciamo. La mia e’ una “annotazione” quasi “scontata”, pur se spesso ci dimentichiamo del fatto di essere “un mistero a noi stessi” e che conoscere lo “sconosciuto se’ stesso” e’ il punto di partenza per …crescere. Non e’ un “pensiero egoistico”, anzi. “guardare gli altri per conoscere noi stessi” e “guardare a noi stessi per conoscere gli altri”; e’ su questo binario che l’individuo deve lavorare.
“Gli altri siamo noi” (Umberto Tozzi); e’ parimenti vero pero’ che “noi siamo gli altri”. Ciao Silvia, e grazie 🙂
Marghian
Rebecca Antolini
25 marzo 2014 alle 03.25
Ciao Marghian, ci sono giorni dove sto nel mio silenzio, proprio per esplorare me stessa, per comprendermi meglio.. e come una medidazione personale… dopo un paio di ore sembra di essere rinata, e tutto e più chiaro e semplice .. anche a decidere decisioni importanti da fare… caro abbi una felice settimana tvb Pif
MARGHIAN
25 marzo 2014 alle 19.40
Rebecca, guarda..quando riusciamo a pensare che nulla ci e’ chiaro..gia’ qualcosa ci e’ chiaro. Ammettere di non conoscerci e’ il primo passo. Per “silenzio” io non indendo isolarsi, anche perche’ non lo faccio. Questo post nasce da un commento che ho scritto nel blog dell’amico Vito, che pone l’accento sul valore dello “stare in silenzio” , in certi momenti. “In certi momenti”, quasi una sorta di “staccarsi dai rumori della nostra fretta, i nostri nervosismi, presi come siamo dalle cose da fare. Non “non fare niente, bensi’ riuscire a ritaglairsi momenti, anche di pochi secondi, in cui noi sappiamo far sentire a noi stessi la nostra interiorita’. Siamo tutti molto presi dalle cose che ci circondano, sudiamo sette camicie (e’ un modo di dire di noi sardi, “sudài setti cammisas) per star dietro all’orologio senza trovaer il tempo ne’ la voglia di dire “calma, adesso mi fermo un attimo…”. “Tutto” qui, se si puo’ dir cosi’.
ps, io non faccio meditazioni e cose del genere (ammetto pero’ che un po’ di yoga mi piacerebbe..).Ciao Rebecca Pif 🙂
Marghian
Rebecca Antolini
26 marzo 2014 alle 04.19
a volte guardo nello speccio… vedendo me stessa… mi domando …ma tu chi sei? … fino ora non ho scoperto tutto su di me…
Vito M.
25 marzo 2014 alle 10.38
E’ vero, a volte conoscere se stessi è arduo, o quanto meno crediamo di conoscerci, forse perchè non impariamo ad ascoltarci abbastanza.
Buona gornata, con amicizia, Vito
MARGHIAN
25 marzo 2014 alle 19.32
Ciao Vito. Lontano dall’essere-grazie al cielo- un ossessionato da problematiche interiori, serenamente e spesso rifletto su quanto davvero non ci conosciamo ed il nostro “io”, quello piu’ profondo, ci sia estraneo.
Credo che la mente umana possa essere paragonata ad un iceberg, dove la parte di noi che conosciamo ne e’ soltanto la punta. Anzi, un fiocco di neve su questa punta di iceberg. Pulsioni inconscie-che non soltanto a mio avviso stanno anche dietro alle cosiddette “scelte razionali”-, pensieri, caratteristiche della nostra personalita’ che co sono oscure, e tante altre cose ancora, fanno parte del substrato interiore e nascosto. Che dire poi del fatto che la parte piu’ evoluta del nsotro cervello, quella che ci caratterizza come “esseri umani” si sovrappone a strati molto piu’ antichi, e comune ad esseri che hanno fatto la loro comparsa sulla Terra molto prima di noi (“cervello primordiale” e compagnia bella).
Ma, pur senza imbarcarci nel marasma delle considerazioni freudiane od evoluzionistiche sulla profondita’ della nostra mente, resta il fatto che questo “iceberg” che noi non conosciamo e’ la nostra ricchezza-interiore-, siamo noi!
Forse non ci e’ dato sapere piu’ di tanto su noi stessi; forse la parte piu’ nascosta di noi opera come “regia occluta”, e forse ancora tutto questo potenziale e’ destinato a manifestarsi in un lontano futuro, in termini di capacita’ ora latenti, eccetera. Ma resta fermo il fatto che “conosci te stesso” e’ un consiglio da seguire. Per quanto ci e’ possibile. Ciao Vito.
Marghian
Donatella
26 marzo 2014 alle 17.47
Sono sempre convinta che il nostro io più profondo sia di fatto la persona che conosciamo di meno… presi dalle tante cose del nostro quotidiano ci soffermiamo sempre troppo poco ad ascoltare cosa ha da dirci il nostro silenzio interiore… ciao Marghy, grazie per questa bellissima riflessione
MARGHIAN
26 marzo 2014 alle 19.49
Ciao Donatella. Vedo che-non avevo dubbi in merito- che avresti concordato con me. “Io mi conosco bene”. Niente di piu’ falso. Ammettere di non conoscersi, come ho scritto sopra, e’ una sorta di “principium sapientiae”. Lo diceva gia’ Socrate, come sai (“piu’ so piu’ mi accorgo di non sapere”, ovvero “piu’ mi conosco e piu’ mi accorgo di non conoscermi”). Fare un po’ di “silenzio”, soffermarsi ognit anto e guardarsi dentro, quasi “fare il punto” della situazione nel nostro cammino di vita, e’ una cosa bellissima e soprattutto utilissima, direi necessaria. Ciao Donatella, grazie 🙂
Marghian
bruce
27 marzo 2014 alle 08.26
Caro marghian te conoscerai i 7 peccati capitali che sono tuttii dentro di noi, messi da “qualcuno” o divenuti “geni” nel nostro dna nel corso della nostra storia (dipende dai punti di vista).
Le occasioni e le circostanze li fanno emergere in ognuno di noi, indifferentemente, buoni e cattivi, perchè non esistono santi in terra. Sono lì “latenti” che aspettano, celati in alcuni (molti, moltissimi) da un falso atteggiamento esteriore come una maschera.
Il mio “saggio” nonno, pur non essendo un religioso o un filosofo, diceva che c’erano 7 persone dentro di lui. Non c’è bisogno di scomodare Feud se lo diceva un contadino.
I nostri lati oscuri del nostro interiore (incoscio) sono molti, sicuramente molto di più di 7.
Sarebbe più corretto dire “guardarsi dentro per NON conoscerci”.
MARGHIAN
27 marzo 2014 alle 19.51
Ciao Bruce. Non so se hai visto “Angel heart” con Robert de Niro come attore non protagonista? Alla fine al protagonista vien rivelato da Lucifero in presona- Robert de Niro- che l’autore di terribini delitti e’ proprio lui. Forse, se si fosse guardato dentro prima, avrebbe scoperto tali tendenze, ponendovi rimedio, oppure, si sarebbe compiaciuto di tali tendenze. Chi e’ prevalentemente buono, nel guardarsi dentro, esalta tali caratteristiche; mentre chi e’ prevalentemente cattivo esalta quelle altre. Quasi che si debba guardare nel sacco, e poi scegliere fra le cose chei stanno dentro. O forse, piu’ semplicemente, guardarsi dentro e’ importante. Senza esagerare, arrivando all’introversione eccessiva che comporta i rischi che sappiamo. Altrettanto pericolosa e’ la superficialita’, ed e’ auspicabile una via di mezzo tra le due “estreme”. Ciao.
Marghian
mariella54
28 marzo 2014 alle 13.21
Ciao Marghian ,io penso che sia un pò difficicile conoscersi in profondità se ci conoscessimo bene forse faremmo meno sbagli ,sapremmo sempre come comportarci nei momenti critici invece tante volte rimane una sorpresa anche per noi come siamo fatti ,io per esempio sono rimasta stupita di me stessa, davanti a certe difficoltà ho trovato in me una forza che pensavo di non avere ,pensiao di essere fatti in un certo modo ed invece siamo tutto l’opposto, anche il nostro modo di comprendere la realtà che ci circonda è molto difficile ,qual’è la vera realtà se ognuno di noi la vede a suo modo?Ma forse questo è un altro discorso che andrebbe approfondito .Ciao
MARGHIAN
28 marzo 2014 alle 19.15
Ciao Marie’. Bentornata nel mio spazio web. Come stai? Allora… (per tutti), ^non ho espresso concetti tipo “dobbiamo e possiamo conoscerci bene”, a proposito di quanto giustamente tu scrivi (“io penso che sia un pò difficicile conoscersi in profondità”).
E’ impossibile, Marie’, e’ impossibile. Ecco, ho sottinteso “meglio”, “per conoscersi meglio”, concetto che ritengo implicito e presente, dato che tutti sappiamo dell’esistenza delle cosiddette “mete irraggiungibili”. Se io vi dico, o vi scrivo, “voglio essere buono”, allora “eh, valla a trovare la bonta’ completa”. Ecco, la frase “voglio essere buono” va letta nel senso di “per quanto mi riesce”. Cosi’, altrettanto vale per “voglio conoscere me stesso”. “Per..quanto…mi e’ …possibile”.
Conoscersi appieno non solo e’ impossibile, ma non e’ nemmeno umano, dato che inconsio e potenzialita’ nascoste sono li’, da sempre, in ogni uomo. Pero’, analizzarsi un po’ di piu’, soffermarsi a riflettere, anche su se’ stessi, dunque conoscere anche solo un “bit” in piu’, pur restando nell’ignoranza di noi stessi, di sicuro aiuta.
“Una forza che pensavo di non avere”. “Pensiamo di essere fatta in un certo modo ed invece siamo tutto l’opposto”- beh, su qualche cosa ci azzecchiamo, non buttiamoci troppo giu’..-, sono pensieri di chi si guarda dentro, vuoi perche’ “a tavolino” ci soffermiamo a riflettere, vuoi perche’ certe situazioni ci inducono a farli- come nel caso di chi affronta una situazione grave, o comunque particolare-. Okay?
Ciao Marie’ 🙂
Marghian
ross
1 aprile 2014 alle 18.55
L’ha ribloggato su Chi trova un amico trova un tesoroe ha commentato:
Molto bello, grazie Marghian
MARGHIAN
2 aprile 2014 alle 10.03
I have seen your post of mine on your blog. This really mean that…actually, who finds a friend … finds a treasure.
Non traduco, tanto tu e l’inglese siete una cosa sola.. . Ciao Ross 🙂
Marghian
ross
3 aprile 2014 alle 16.16
I love the English language, I read it fairly but do not write it, but I understand everything …. and definitely do not use the translator to goolge…
happy evening ….. 😀
fausta68
2 aprile 2014 alle 22.11
Hai detto tutto…..è uno stile di vita, quella di ognuno di noi che, conoscendosi a fondo, lo rende unico e irripetibile! Ed è solo nel silenzio che possiamo arrivare alle profondità del nostro cuore e della nostra mente!
Buonanotte Marghian, arrivo sempre in ritardo….ma arrivo!!!! 🙂
MARGHIAN
3 aprile 2014 alle 10.53
Gia’, Fausta. “E’ uno stile di vita”, o meglio lo stile di vita deriva anche dalle nostre ispezioni interiori, dalle quali facciamo emergere parti di noi che si manifestano in questo “stile”.
Come vedi sono anche io in ritardo, per rispondere al tuo “buonanotte”, che rendo con un “buon pomeriggio”-data l’ora tarda nella quale mi sono alzato-ogni tanto ci vuole, tirare a far mattina…purche’ non diventi uno stile di vita 🙂
Ciao Fausta, e grazie.
MARGHIAN
3 aprile 2014 alle 18.39
Ross, I always think-and I am right about it- that between you and English is something like wedding, both you and English are..as one 😆
^Io penso sempre-ed ho ragione su questo- che fra te e l’inglese e’ qualcosa come un matrimonio, tu e l’inglese siete una unica cosa 🙂
I have traslated not for you-that understand all- but for others, who are not ..like you 😆 (ho tradotto non per te- che capisci tutto- ma per gli altri, che non sono..come te).
Ciao Ross 🙂
Marghian
MARGHIAN
18 aprile 2014 alle 11.15
Ciao amiche ed amici. In queste ore ho problemi di connessione. Vi scriverò come mi sarà possibile, con lo smart. Intanto, vi giunga il mio sentito augurio di una Pasqua serena. Ciao.
Marghian
afinebinario
20 aprile 2014 alle 07.36
Auguroni per una serena Pasqua.
Trascorrila con gioia tra le persone a te care.
Una carezza ai gattini ed un abbraccio grande a te 🙂
Affy
MARGHIAN
22 aprile 2014 alle 13.29
Ciao Affy, grazie dei tuoi auguri. I gattini (beh, hanno rispettivamente tre e due anni, tanto “ini” non sono) non sono certo privi di carezze ma..la pasqua, esiste per i gatti? San Francesco ci direbbe di si’, “il suo regno e’ per tutte le creature”, mici compresi. Ma sai di quel paradosso di un fisico dell’800, tale Roedinger-non so se scritto giusto, conosco l’inglese non il tedesco- che diceva che se noi non vediamo il gatto che c’e in una scatola (tralascio per comodità di discorso i dettagli, quali “il probabile decadimento” di una particella radioattiva e la “probabile” rottura di una fiala di veleno tramite un ingranaggio terminante con un martelletto per rompere la fiala…), il gatto e’ vivo e morto nel contempo?
Qualcosa di simile per i miei gatti, che non sono in pericolo di vita ma..sono talmente dinamici e vispi che – non sapendo in quale stanza della casa si trovino- questi sono dappertutto, non due ma dieci, cento gatti… Avrai senz’altro capito che questa cosa poco c’entra con la pasqua. Comunque… 🙂 ciao, Affy
Marghian