CORDAS ET CANNAS

           

*multivideo*

NANNEDDU MEU "Giovannino mio" (Lettera a "Nanni" Sulis, 1850 circa)

"Giovannino mio, il mondo è cosi’, come era prima non tornera’ mai piu’. Siamo in tempi di tirannia, di infamia e di carestia. Ora,  i "popoli" (le comunita’ , la gente) sbadigliano come cani, gridando forte"vogliamo pane". Affamati, noi, qui stiamo mangiando pane e castagne, e terra con ghiande-ghiande sporche di terra-.  -"In una"- Terra che a fango riduce il povero, senza alimento, e senza un ricovero. Siamo assetati, nelle fontane, e ci accaniamo all’acqua..sembriamo delle rane. Peggio ancora è la fame, che forte bussa alla porta di tutti e non perdona. "Sos tristos corvos, a chie los lassas..pienos de tirrias e malas trassas?""Quei tristi corvi, a chi li lasci -non li consideri?-, pieni di odi e di cattive intenzioni?…*Ed è cosi’ che tutti … ci facciamo la guerra, per pochi giorni di vita in terra.  *Cuddas banderas, numeru trinta, dae binu ‘onu mu’dan’a tinta. Appena mortas cuddas bamderas no piu’ s’osservan embreacheras..*… quelle bandiere-di osterie-, in numero di trenta, da vino buono si tramutano in inchiostro….appena morte quelle "bandiere"- osterie-, piu’ non si "osservano"..non si vivono, delle sbronze…* …*Addio,  Giovannino, e tienine conto ( di cio’ che ti scrivo),"fai finta di non sentire, fingiti tonto. Tanto. lo vedi? il mondo è cosi’…come era prima non tornera’… mai".

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Il gruppo musicale "Cordas e Cannas" è una delle voci piu’ rappresentatice ed esemplari della nostra musica etnica. Una lunga ricerca musicale, culturale e filologica ah portato alla elaborazione di un repertorio ricco di sonorita’ e di liriche. "Nanneddu meu"-1850 circa-, come tante altre canzoni sarde, ha un contenuto profondo di "protesta" contro le tirannie e "sos tempos de tirannia, infamidade et  carestia", e nel contempo  di rimpianto per "cuddas banderas numeru trinta"…quelle bandiere-anche piu’ di trenta in un paese- di osteria esposte come "pubblicita’" per il buon vino che li’ veniva consumato, che anche io ho conosciuto …ma di un vino… oramai tramutato in inchiostro….imbevibile a causa della scomparsa di quella genuinita’ che permetteva che "si osservànta embreacheras", che si "assistesse" a delle sbornie, che si bevesse assieme e ci si divertisse. "Nanneddu meu", la descrizione amara della realta’-semus in tempos de tirannia, infamidades et carestias…-, i tempi della tirannia, della fame, delle carestie provocate dalle ingiustizie e dagli odi. E l’esortazione dell’amico: "Ciao, nanni, tieni conto di cio’ che ti dico, .fai il sordo e fingi di essere "tonto", perche’…"a tantu l’ides su mundu er’ gai…"perche’ tanto, lo vedi? il mondo è cosi’","a sicut erat"…come era prima-dal latino, e questo ci rende fieri!!!-…no’ torrat mai"….*come era prima,  non tornera…mai’"*(la canzone è in realta’ molto piu’ lunga; infatti le parole che ho  evidenziate con un colore diverso, non compaiono in questa versione. *Ho poi tradotto il testo in un italiano  un po’"sgrammaticato"..tipico di noi sardi!…*per dare una traduzione, per quanto possibile, letterale e… fedele al testo originario). *Appena potro’, vi informero’ meglio sul personaggio che ha ispirato questo brano, Nanni Sulis, su questo stesso post. Ciao.


Questo post non è nato per caso. In televisione i "Cordas"..stanno andando in onda! Si, nel canale sardo "Videolina"…li sento da qui.  Suonano da circa 2 ore. Tempo fa feci un altro post su di loro…e ve lo faccio sentire e vedere. Ma il "clue" di questo gruppo è una canzone molto bella, forse la migliore. Purtroppo non la trovavo su "You Tube", cosi’ "ripiegai" su un altra loro canzone. "Su falchittu", una canzone semplice e divertente. .che potete ascoltare…qui. la canzone che avrei intenzione di postare è la storia di un "disadattato" sul piano sociale, un disadattato che è portato, dala sua condizione, ad essere un "bandito". Vi cito qualche strofa: "S’istoria narat de unu zovanu rebbellu….de un "omine malu" chi bandidende a ‘occhre a provadu.ma narat puru chi vi’ de animu caru, e… de amistade aìat bisonzu caru- la storia narra di un  giovane ribelle….di un uomo (cosiddetto) "cattivo", che da bandito provo’ anche ad uccidere..ma dice anche, che era di animo caro..e di amicizia aveva un…caro bisogno-. Come vedete, è sempre la mancanza di amore e di comprensione..addirittura "avversato" e preso in giro. Dice anche "… essende muttu dae sa naschidura"-essendo muto dalla nascita- e ancora "e pro cuare s’insoro balentia..sa curpa a isse sempre la daiana.."- e per nascondere la loro "prepotenza, la colpa a lui sempre davano.."-balentia-valenza- vuol dire si,  "valore",  "forza", "eroismo",  ma in gergo banditesco…-la stanno mandando in onda!!!!- significa.."prepotenza"….tipo i "bravi" di Don Rodrigo, insomma ("Bravo" = "valoroso" ma, come sapete….). *Ve la postero’ appena mi sara’ possibile.. è troppo bella. ma..forse c’è in questo "multivideo", chissa’. Come magari "bandera", un canto alla bandiera sarda dei "quattro mori".* A scanso di equivoci…..basta cliccare qui. Ciao.

Marghian