SOTTO LA SUPERFICIE DI UNA LUNA DI PLUTONE
Plutone e la luna Caronte, viste dal telescopio spaziale Hubble
Caronte, ed un dettaglio della sua superficie rugosa vista da New Horizons
C’ERA UNA VOLTA IL MARE, S OTTO LA SUA SUPERFICIE
Ho già scritto due post dove accenno alla sonda della missione NASA denominata New Horizons”, in viaggio dal gennaio del 2006 e che ora si trova in volo nei pressi di Plutone, oltre i pianeti del Sistema Solare. Li’ c’è una fascia di asteroidi che, vi ricordo, vien detta “Kuiper Belt” ossia “cintura”, o “fascia” di Kuiper, che e’ la “meta” del viaggio della sonda. Il nome della missione, “nuovi orizzonti”, sembra proprio essere il proverbiale “tutto un programma”. Vi ricordo che la missione New Horizons non prevedeva lo sbarco della sonda su Plutone, ma solo di passarci vicino effettuando un “fly by”, come si dice oggi, per continuare poi il suo viaggio oltre, e “tuffarsi” dentro la fascia di Kuiper.
In questo avvicinamento al sistema plutoniano, i risultati non si sono fatti di certo attendere: Infatti, già subito dopo il fatidico avvicinamento a Plutone ed alla sua luna Caronte sono state effettuate alcune notevoli affascinanti scoperte che vanno dalla presenza di metano e azoto nell’atmosfera che sono stati osservati mediante i segnali radio inviati dalla Terra che attraversando l’atmosfera di Plutone sono stati distorti rivelandone così la composizione chimica; dall’affascinante colore azzurro dell’atmosfera stessa alla presenza delle cosiddette “toline” che altro non sono che la ricombinazione di molecole organiche semplici in altre piu’ complesse per via della ionizzazione indotta dai raggi ultravioletti solari; dalla scoperta di intriganti strutture montagnose a notevoli formazioni collinari di ghiaccio su Plutone e sulla sua luna più grande, Caronte. Ed ora e’ proprio Caronte la grande star, il protagonista di altre interessanti osservazioni della sonda New Horizons.
Lassù, ad oltre sei miliardi di chilometri di distanza da noi, dove il Sole appare come un punto luminoso che quasi si confonde con le altre luci del cielo, sulla piccola luna di Plutone, Caronte, c’era una volta il mare. Era ben nascosto, però, stava li’ sotto la superficie ghiacciata del piccolo corpo celeste. Sembra essere l’inizio di un fantastico racconto, mentre invece e’ quanto sostengono gli scienziati, dati alla mano, dopo aver esaminato dettagliatamente le immagini inviate a Terra da New Horizons, immagini che sono state scattate durante lo storico “inchino” che la sonda fece a Plutone e famiglia nel luglio dell’anno scorso.
Caronte, vi ricordo, e’ un planetoide che ha un diametro di ben 1200 chilometri. Grandicello, per essere il satellite di un pianeta piccolissimo, un pianeta nano. Plutone, infatti, ha un diametro di soli 2200 chilometri, eppure si sta dimostrando pieno di cose interessanti, direi stupefacenti. New Horizons, passando vicino a Plutone una sola volta, ha giocoforza fotografato con i suoi strumenti di bordo un solo emisfero di Caronte, “bypassandolo” nel suo lungo viaggio verso ed oltre i confini del Sistema Solare. Eppure, le immagini scattate in quell’unico rapido passaggio, e quindi inviate a Terra via radio parlano chiaro: sulla superficie della grossa luna di Plutone si notano delle forti evidenze di movimenti tettonici, e quindi anche di scarpate, valli profonde anche sei chilometri e rilievi. Una superficie geologicamente alquanto attiva, con dei dinamismi tali che dimostrano che Caronte ha avuto in passato addirittura un aumento del suo volume. A questo punto, e qui vengo al dunque, gli esperti sostengono con convinzione che sotto la superficie di Caronte c’era il mare, o come si dice in questi casi, un oceano di acqua liquida.
Qualche miliardo di anni fa accadde però che il planetoide si raffreddò quasi bruscamente, con il conseguente congelamento dell’oceano sotterraneo. Le enormi masse d’acqua, nel trasformarsi in ghiaccio, causarono un aumento di volume della luna di Plutone, generando di conseguenza anche delle increspature sulla sua superficie oggi così evidenti; e ciò per via della notevole pressione esercitata dal ghiaccio sotterraneo.
L’acqua che si trovava al di sotto della crosta ghiacciata si e’ mantenuta liquida per molto tempo, e questo grazie alla presenza al centro di Caronte di un nucleo radioattivo che ha fornitoper molto tempo l’energia necessaria a generare un determinato calore per via del decadimento di elementi radioattivi.
New Horizons ha dunque scoperto un antico oceano di acqua allo stato liquido. Questa condizione, come abbiamo visto, è rimasta tale finché il decadimento degli elementi radioattivi nel nucleo ha prodotto l’energia necessaria, o parte di essa. Va considerato infatti anche il calore generato dai processi di formazione stessa della luna, e gli effetti di marea generati dall’interazione gravitazionale con Plutone, interazioni che tra l’altro contribuiscono al prodursi del fenomeno del cosiddetto “criovulcanismo” (significa “vulcanismo a freddo”, con eventi simili ai Geyser dell’Islanda per esempio).
A dare prova di questo interessante passato di Caronte sono le fratture sulla crosta causate da questo processo di “glaciazione sotterranea”, generate da movimenti tettonici in qualche modo simili a quelli che avvengono fra le placche della superficie della Terra, anche se con cause e modalità chiaramente differenti.
Caronte, da allora ad oggi, ha “cambiato pelle come l’incredibile Hulk”, questo e’ il paragone che hanno fatto gli scienziati per spiegare cosa e’ accaduto a Caronte. Così come il personaggio fumettistico ingrossandosi “si strappa le vesti” così e’ accaduto a Caronte che, aumentando di poco il suo volume, ha “strappato la sua superficie”.
In una zona denominata “Valle della Serenità”, nei pressi dell’equatore del satellite di Plutone, la sonda ha visto una spaccatura lunga quasi duemila chilometri, e profonda otto chilometri. Supera il nostro Gran Canyon di ben quattro volte, e questo fa vedere proprio quali furono allora le forze in gioco. Un oceano di acqua allo stato liquido esiste sotto la crosta ghiacciata della luna di Saturno Enceladus, ancora più notevole e’ tale caratteristica su Europa in quel di Giove. Queste due lune erano considerate fino ad ora le uniche a possedere questa caratteristica di un mare sotto la crosta. Gli scienziati pensano che esistano buone ragioni per ritenere che il processo di scioglimento e di “ricongelamento” del ghiaccio nel sottosuolo di Caronte possa essere avvenuto più di una volta durante la vita di Caronte. Non viene escluso neppure che ancora qualche “giacimento sotterraneo” di acqua liquida possa esserci ancora oggi.
CIAO
Marghian
32 responses to “RIECCOCI. SI E’ SCOPERTO CHE LASSU’, LONTANO LONTANO, IN QUEL DI PLUTONE, C’ERA IL MARE. SU CARONTE, SOTTO IL GHIACCIO”
Silvia
28 febbraio 2016 alle 20.19
Chissà quante altre cose scopriranno, buona serata Marghian 🙂
MARGHIAN
28 febbraio 2016 alle 21.02
Ciao Silvia. I dati devono ancora essere studiati. Infatti lo si disse all’inizio, quando la sonda arrivo’ “in zona”. E c’e dell’altro, che non riguarda pero’ la sonda New Horizon, ne’ qualcosa che sta nel nostro sistema solare…su quello, alla prox. Ciao Silvia 🙂
Marghian
Mi....semplicemente
28 febbraio 2016 alle 20.36
Quante grandiose scoperte ! Notte Marghian 💤🌟
MARGHIAN
28 febbraio 2016 alle 21.05
A proposito, nel sistema di Plutone c’e anche un satellite che si chiama “notte”. Sapevi che su Plutone il cielo e’ azzurro? Si’, la sonda ha scoperto anche questo. Certo, non sara’ l’azzurro del nostro cielo, con il Sole molto piu’ vicino. Ciao Mirna, grazie per la tua costante presenza anche nei miei post..impegnosi 🙂
Marghian
enricogarrou
28 febbraio 2016 alle 21.18
Grazie caro Marghian per questa avvincente cronaca che ha i sapori dell’incanto. Un abbraccio
MARGHIAN
29 febbraio 2016 alle 12.56
Ciao Enrico. Davvero queste cose hanno i sapori dell’incanto. Un noto scienziato italiano, Antonino Zichichi ha detto che la Terra e’ gia’ piena lei di cose meravigliose,non cerchiamole chissà dove. Ed invece no, il resto dell’ universo, se esiste, non e’ certo per essere ignorato. Non lo fa nemmeno lui, “da che pulpito…”. Il bello di quete scoperte e’ che si dava per scontato che posti come Plutone fossero piatti, privi di cose interessanti. Dobbiamo ricrederci. Ciao Enrico e grazie.
Marghian
enricogarrou
1 marzo 2016 alle 21.38
Ciao Caro Marghian, un saluto dall’Austria sono in Carinzia per una settimana
MARGHIAN
4 marzo 2016 alle 20.49
Ah, ecco. Divertiti- magari leggerai il mio “divertiti” quando magari sarai gia’ di ritorno 🙂
Ho appena commentato da te, poi ci leggeremo vicendevolmente con calma. Io sto commentando qui e la’. In questi giorni credo che scriverò qualcosa, ma ancora non so. A presto Enrico, ciao.
Marghian
Laura
28 febbraio 2016 alle 22.30
Che bel post, molto interessante, grazie Marghian, buonanotte e buon lunedi’, 🙂
MARGHIAN
29 febbraio 2016 alle 19.23
Ciao Laura. MI devo ricordare di guardare i commenti in sospeso ogni tanto. Quest volta l’ho fatto 🙂
Come di ho anticipato, su quella piccola luna c’era un mare sotto la fredda crosta. Certo, li’ l’acqua non puo’ mantenersi liquida in superficie come accade sulla Terra prima di tutto per due motivi: l’atmosfera e’ praticamente assente, non c’e abbastanza pressione per “sostenere un mare”.. Poi c’e un freddo terribile, e la superficie e’ per forza ghiacciata. Ma non c’e solo ghiaccio li’: sono corpi rocciosi, a differenza di un pianeta come Giove che e’ fatto di gas di idrogeno, elio e qualche altra cosa. Fra non molto scrivero’ un’altra cosa bellina bellina: grosse stelle morte dove la materia ci cade dentro e diventa…gia’, cosa diventa? Non lo sa nessuno fra gli scienziati, tanto meno io 🙂 Ciao.
Marghian
Laura
29 febbraio 2016 alle 22.11
Grazie Marghian, aspetto di leggerti al prossimo post, sei molto bravo, un abbraccio grande e buon martedi’, 🙂
Rebecca Antolini
29 febbraio 2016 alle 05.41
… sono sempre nuove scoperte li fuori nel universo, che ci fanno capire come forse era una volta la vita sui altri pianeti… e mi fa pensare che anche la nostra terra prima e poi diventa un pianeta morto…
triste pensare si spenga questa bella luce blu della terra…
buona giornata caro Marghian bussi ♥
MARGHIAN
1 marzo 2016 alle 19.01
Ciao Laura. “Molto bravo”. me lo tengo eh? Grazie, ma e’ solo una piccola passione quella per le scienze (non solo stelle e pianeti) che ho da ragazzino. Incominciai con il dizionario linguistico, pensa. Cercavo parole come “galassia”, “atomo”, “marte” e prednevo appunti. Poi qualche saggio (libri pochissimi), e riviste che leggo ancora. Adesso c’e il web, che ha la comodità di consultazione che una enciclopedia cartacea – peraltro mai avuta- non ti consente. In.” compenso al contrario” sono un pessimo lettore di letteratura (mai letto una riga di Pirandello o di Umberto Eco ad esempio): ho letto solo dei saggi su vari argomenti, peraltro pochini..dieci? Non molti di piu’, sai? E’ che nella vita, quello che ti piace..”t’abàrrad’ in cònca”, “ti resta in testa” come dicevano la mia mamma ed il mio papa’. Ah, a proposito della mia mamma, lei puntualmente mi informava: “la’ ca cusstu marì c’esti cussu de sa scienza”, “guarda che questa notte c’e quello della scienza”.era Piero Angela, me lo ricordava lei. Ecco, un’altra mia fonte di informazione sono i programmi divulgativi in tv, che arricchiscono la mia piccola infarinatura . Ciao 🙂
Marghian
MARGHIAN
29 febbraio 2016 alle 12.51
Ciao Rebecca. “Come fosse la vita su altri pianeti”.Si’, in certi casi, pochi per le nostre attuali capacità di vedere nello spazio, si cerca di capire anche questo: per esempio per Marte. Capire se c’e stata la vita, e come era. Per Caronte, e Plutone e’ pero’ azzardato parlare di vita. Non di vita come qui sulla Terra, almeno:
il mare, su Caronte, era ben nascosto sotto la crosta ghiacciata, un po’ come qui per il Polo Nord. Per Marte, la cosa e’ invece assai diversa, perche’ se c’e stato il mare questo si trovava a contatto con l’aria della sua atmofera e poi ci arrivava la luce del Sole. Il calore del Sole, su Caronte e Plutone e’ migliaia di volte di meno. Certo, batteri potrebbero addiruttara esserci anche adesso e non solo in passato.. Ma solo quelli,tutt’al piu’.
Anche per Venere ci sono speranze. Intendiamoci, Venere adesso e’ un inferno , ma qualche miliardo di anni fa forse Venere ruotava piu’ in fretta e c’era anche il mare con le terre emerse. Poi gli deve essere successo qualcosa. Poteva bastare l’impatto con un planetoide, per esempio.
” e mi fa pensare che anche la nostra terra prima e poi diventa un pianeta morto… “. Ma non pensare che sia tutta colpa nostra eh? Normale decorso degli eventi, anche per le stelle c’e la fine. Quando il Sole si espandera’, fra alcuni miliardi di anni, la Terra sara’ investita da gas incandescente.. Chissà che prima di allora un nugolo di persone non abbia gia’ raggiunto un altro sistema solare (e rovineremo anche quello 😆 ) Ciao Rebe’.
Marghian
skayrose59
29 febbraio 2016 alle 20.34
la ricerca corre sempre più veloce Ciao Marghian 🙂
MARGHIAN
1 marzo 2016 alle 19.12
Vero, e porta a trovare addirittura cose impensate. Per farti un esempio, mi ricordo che avevo 13 anni quando mi capitò un articolo di un quotidiano locane della mia regione. L’articoletto parlava di qualcosa che fu scoperto da astrofisici, che era un sistema solare in formazione. Adesso non fa piu’ notizia, ma allora era la prima volta. Un certo Kopal spiego’ che fu scoperto un sistema solare in formazione,e “molti sistemi solari si sono gia’ formati”, disse quel Kopal nell’intervista. Ciao Silvia 🙂
Marghian
Affy
1 marzo 2016 alle 09.31
Quindi anche Plutone ci riserva delle fantastiche sorprese! 🙂
La Terra avrà sicuramente delle altre riserve da mostrarci ma se possiamo allargare i nostri orizzonti per dare una mano alla scienza (o viceversa) ed alla conoscenza su materie così interessanti non dobbiamo certo limitarci a ciò che è ad oggi conosciuto.
Per quanto riguarda quella tua frase ” che anche la nostra terra prima e poi diventa un pianeta morto” …. mi è venuta un pò d’ansia! Vero è che quando accadrà e se accadrà chissà dove sarò finita!
Ti auguro una bella giornata, pioggia permettendo! 😉
un abbraccio Marghian
MARGHIAN
1 marzo 2016 alle 19.24
Pioggia? meno male che ha smesso! Lo so, l’acqua serve, ma stava gia’ rompendo 🙂
MARGHIAN
1 marzo 2016 alle 19.22
Ciao Affy. Non ti dovrebbe dare nessuna ansia, la futura fine della vita sulla Terra, o della Terra stessa. L’umanità durera’ almeno..non so, ti vanno bene alcune decine di migliaia di anni? Vedi? Non c’e di che preoccuparti. Come Homo Sapiens ci siamo da almeno centomila anni, e dureremo “un altro tanto”, come dicamo noi sardi nel nostro italiano (in sardo diciamo “un antru tanti” per cui, alla lettera come siamo bravi noi a fare….). Ah, ti chiedi “quando accadrà e se accadrà “. Accadra’ di sicuro, non e’ una ipotesi: le stelle, tutte quante ma proprio tutte, muoiono e ne nascono altre (vi spiegherò’ nel prossimo post come muoiono, che fine fanno le stelle a seconda delle loro caratteristiche tipo se sono grandi, o piccole eccetera). Non so come sara’ possibile, per la Terra, avere la vita se non le arriva luce dal Sole. Ma..ci vuole tempo: fra centomila anni l’uomo ci sara’ ancora. L’uomo..ecco, su questo si che devi avere paura. Ciao
Marghian
Affy
1 marzo 2016 alle 20.43
Per quanto riguarda l’umanità ….alcune decine di migliaia di anni mi vanno benone 😀
riguardo alle stelle invece, ti confesso che adoravo seguire le spiegazioni di Margherita Huck … pendevo letteralmente dalle sue labbra.
Un caro saluto Marghian.
MARGHIAN
4 marzo 2016 alle 10.34
Ah, la Margherita Hack? Grande. Quello che aveva lei, e che hanno anche molti scienziati, e’ saper esporre in maniera semplice da capirlo anche io e te, a differenza dei politici 😆
E sempre “a differenza dei…” sempre quelli, dicono la verità, e quando sbagliano chiedono scusa- sempre a differenza dei…-. AncheZichichi mi piace, per questo: “immaginate che io mi metta alla guida di una cinquecento, e con quella accelero fino a raggiungere la velocità della luce. La cinquecento diventa pesante miliardi di tonnellate, e diventa corta come uno stecchino…”. Stava spoegando la relatività ristretta, a “Mattino in famiglia” 🙂 Ciao Affy.
Marghian
bruce
2 marzo 2016 alle 07.18
“….L’umanità durera’ almeno..non so …”
I TdG dicono …. per sempre. Informati. Così mi hanno detto.
Ma voglio darti un’altra notiziola.
Il prossimo 5 Marzo l’asteroide 2013 TX68 di quasi 50 metri sfiorerà la Terra.
Un altro, penserete?
Già! Un altro, ed altri ancora ne arriveranno, perché il campo gravitazionale del sistema solare è come una calamita che attira gli asteroidi. Quindi abituiamoci all’idea.
Comunque state tranquilli non succederà nulla …. per quest’anno.
Cosa vuol dire per quest’anno?
Dai calcoli degli scienziati questo asteroide passerà da queste parti con molta probabilità il 28 Settembre 2017 ed allora ci sarà una qualche preoccupazione, perché la sua orbita è imprevedibile e potrebbe (con una possibilità su 250 milioni) caderci addosso. Ed un asteroide di quasi 50 metri può combinare seri disastri.
Quindi guardate in alto e … scansatevi se ci riuscite 🙂
Ciao ciao
MARGHIAN
4 marzo 2016 alle 10.30
Ciao Bruce. “Un altro, penserete?”. Gia’, un altro. Personalmente la cosa non mi stupisce, con tutti gli asteroidi che ci sono in giro. Saprai senz’altro cosa disse uno di quei sapienti credo del ‘600 o ‘700 tipo quelli che avversarono Galileo insomma : “in cielo non ci sono..pietre!”. Alla faccia.. 😆
Ciao.
Marghian
skayrose59
4 marzo 2016 alle 21.07
Ciao Marghian non si riesce ad entrare più nel blog di Rebecca ne sai qualcosa? Ciao
bruce
5 marzo 2016 alle 07.29
Ha chiuso tutto, Word Press, FB, e il canale You Tube.
MARGHIAN
5 marzo 2016 alle 12.08
Ciao Skayrose, e Bruce. Silvia, mi chiedi se so qualcosa di Rebecca. No, non so niente. Adesso, proprio adesso sono entrato nel blog e so da voi che Rebecca ha chiuso….mah.
skayrose59
5 marzo 2016 alle 07.31
Ma cosa è successo? Nel giro di poche ore ha risposto al mio commento e poi cancellato tutto 😦
bruce
5 marzo 2016 alle 08.14
Ci siamo sentiti via Skype, siamo in amicizia dall’apertura di WP ed anche in confidenza, mi ha detto che non se la sentiva più (forse un impegno troppo gravoso e sentiva il peso di tenere i contatti con le sue troppe amicizie) e voleva dare una svolta decisiva alla sua vita. Ha dei progetti che le ho augurato la possano soddisfare più di quanto non abbia saputo fare il web.
Insomma credo che, a ragione, abbia deciso di entrare nel sociale con un suo impegno diretto e forse più costruttivo. Ha chiuso anche le sue email.
skayrose59
5 marzo 2016 alle 08.40
Le faccio i miei migliori auguri buon tutto Rebecca
MARGHIAN
5 marzo 2016 alle 12.13
Vorrei anche io fare qualcosa,”nel sociale” con un suo impegno diretto e magari, quando avro’ piu’ tempo, faro’ qualcosa in tal senso e vorrei comunque gia’ da adesso essere piu’ addentro nei contatti sociali diretti. Ma non lascerei comunque questa “second life” del web che mi da tanto, grazie a voi. Non so, le scelte dipendono anche dalla sfera personale..ciao.
Marghian
bruce
5 marzo 2016 alle 13.56
Ma attento ai cosiddetti lavori sociali. Conosco amici e amiche che lo fanno e vengono letteralmente prese per c…. Associazioni che prendono soldi e i volontari lavorano …. gratis. Qualcuno ci mette anche la sua automobile e … benzina.
Mi ha meravigliato la decisione di Rebecca, come si suol dire, dalla sera alla mattina. Forse qualcosa è successo.
Ciao
MARGHIAN
5 marzo 2016 alle 21.06
Guarda Bruce, la penso proprio come te. Io dico sempre (oltre a quello che mi ricordi tu) che poi le associazioni sono un po’ come i posti di lavoro, ti accalappiano e… “perché non c’eri ieri alla riunione?”, o cose simili. Ho già provato, una volta, a farne parte, e per dei mesi; ma poi mollavo per difficoltà di conciliare i tempi del lavoro- e di farmi le cose in casa- con quelli dell’associazione, una associazione culturale. C’è che pero’ da single voglio in qualche modo sentirmi utile, impegnarmi in qualche cosa. Ma sarà fra qualche anno, quando ne avro’ il tempo. Ciao.
Marghian