LA TERRA TREMA ANCORA
LA GENTE MUORE ANCORA
NELLA TERRA CHE GLI DA LA VITA
CON LA SUA FORZA CREATRICE,  MA POI,
 CON LA STESSA SUA FORZA DISTRUTTRICE,
 GLIELA TOGLIE: PERCHE’?
Marghian
 
TERREMOTO IN  ABRUZZO
 
 
6  aprile 2009: Questa mattina abbiamo appreso la notizia di un Un terremoto.
Una notizia cdi quelle he non vorremmo mai apprendere, ma che pure, con cinica frequenza, arrivano insieme agli eventi che queste raccontano. La notizia di oggi che ho sentito alla radio, riportava che questa notte, intorno alle  3,30 del mattino, la terra ha tremato in Abruzzo. La  prima scossa è stata molto violenta. In termini di numeri  si è rilevata una intensita’ di  6.3 della scala Richter, corrispondenti ad una magnitudo di  8-9 gradi Mercalli. La scossa è stata avvertita anche in altre regioni d’Italia. Sempre in termini di numeri, purtroppo, si è parlato di  una ventina di vittime. Purtroppo, come sempre accade in questi casi, il bilancio è stato aggiornato in un numero purtroppo piu’ elevato nelle edizioni successive dei notiziari; fonti ospedaliere parlavano già di 150 morti, mentre i feriti erano circa 15.000. Purtroppo, con il passare delle ore, le informazioni su questo terremoto ivengono via via scandite dal consueto"ballo delle cifre" . Aride cifre e cinici dati che pero’ riguardano un dramma umano, una grave tragedia che, ancora una volta, ha colpito l’Italia. Un’altra violenta scossa ha colpito L’Aquila mentre la Commissione  grandi Rischi teneva una conferenza stampa. Come in un tragico copione cinematograafico la regione intorno a L’Aquila è stata funestata anche da una forte grandinata. Si è attivata anche l’apparato istituzionale; verso le 19 il  Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza. Le autorità istituzionali hanno altresi’ dichiarato che "si farà il possibile e che verranno comunicate tempestiamente al parlamento da parte del governo le iniziative che saranno reputate di maggiore utilità per far fronte  a questa emergenza" e riportare la situazione quanto piu’ possibile alla normalità. Anche il nostro Presidente della repubblica Giorgio Napolitano , profondamente colpito dalla tragedia, ha affermato che lo Stato si impegerà al massimo per questo dramma che  il capo della Protezione Civile Guido bertolaso ha definito "la peggior tragedia del millennio". Intanto a L’Aquila cominciano a mancare i beni primari come l’acqua , il cibo ed i medicinali  e le attrezzature necessari e per soccorrere  e curare i feriti. Acqua, pannolini, latte ed altri beni di prima necessità sono quelli che seecondo la Croce Rossa sono i piu’ carenti. Le scorte di sangue recuperate sono, ssecondo quanto dichiarato da Luigi Sigismondi, Commissario della CRI dell’Aquila, sarebbero sufficienti  per ora a coprire il fabbisogno. I volontari della  CRI  già lavorano dal le prime ore del mattino coordinati dalla Protezione Civile nazionale.
Fortunatamente, non mancano le intenzioni , da parte di altri stati, di inviare i loro aiuti. Gli Stati Uniti  hanno stanziato  già 50.000 dollari per gli aiuti .
Intanto il numero dei morti e dei feriti sale ancora, e i danni sono ingenti. Soltanto un terzo delle case , in Italia, sono costruite con criteri antisismici e questo chiaramente rende piu’ tragici gli effetti devastanti del terremoto. Molte abitazioni sono crollate, altre hanno subito seri danni, e moltissime persone sono purtroppo ancora sotto le macerie. Attualmente si parla di centomila sfollati e centinaia di vittime nelle zone maggiormente colpite, che sono , oltre a L’Aquilla, particolarmente rilevanti ad  Onna, dove è stato registrato il maggiore "indice sismico" secondo il vicecapo della Protezione Civile de Bernardis. La zona piu’ colpita è la Valle dell’Aterno. Sulla base delle ricostruzioni storiche sui sismi nell’area abruzzese, questo terremoto è considerato dagli esperti della Protezione Civile come una anomalia. Da una mappatura degli edifici danneggiati in atto , la P. Civile spera che il numero dei dispersi sia inferiore a cio’ che si teme. Sono 4000 i "punti-energia" dislocati, e la gestioen e la fornitura dell’acqua hanno raggiunto un kivello di efficienza accettabile.Con dei "punti mobili" si sta cercando di porre  in parte rimedio ai problemi derivati dai danni subiti dalle fognature. Le Ferrovie dello Stato ha emesso una nota in cui dichiara di aver messo a disposizione dele carrozze-letto per circa 800 posti per gli sfollati.  Notevole è anche l’opera dei lavoratori dell’Anas, che si stanno adoperando per il ripristino dei tratti autostradali di maggior importanza per uno snellimento delle procedure di soccorso. Non mancano ovviamente le iniziative di tanta gente comune che si adopera per aiutare i senzatetto e soccorrere i feriti. Non mancano da parte della utorità competenti neppure le raccomandazioni , come quelle di non intralciare l’opera degli addetti ai vari settori di intervento e l’invito a non usare l’auto privata al fine di non creare ulteriore caos.
L’Aquila è una delle zone pi’ pericolose per il rischio sismico. Dal  terremoto del maggio del ’76 in Friuli, l’Italia  possiede una sua mappa di pericolosità sismica, un "quadro clinico" gelogico continuamente aggiornato. Ed è in questo "quadro" che la zona dell’Aquila si conferma tra quelle piu’ a rischio terremoti. E cio’ in quanto essa si trova sopra una fascia ad elevato rischio, sopra la dorsale appenninica, che si rivela  inferiore solamente al tratto che interessa una piccola zona interna della Calabria.
Intanto , la  triste"danzadelle cifre continua: Alle 19 e 15 minuti  le fonti vicine ai soccoritiri stimano in 108 il numero dei morti. Sale tristementeanche il numero di feriti e sfollati. Purtroppo il bilancio, come accade in questi cas, tende a salire.
Voglio chiudere questa purtroppo triste pagina con un evento che, nel contesto di questa tragedia, infonde un po’ di speranza: 6 ragazzi sono stati estratti vivi dalle amcerie dell’edificio della Casa dello Studente a l’Aquila. Un ragazzo purtroppo è morto. Ma questo evento, il recupero di persone vive, ci da la speranza che tanta altra gente venga tratta in salvo dalla volontà della gente che, anche nelle situazioni piu’ tragiche, non perde la forza di lottare e di superare anche le tragedie. Tragedie che, come questa, ci pongono davanti a molti interrogativi, come"si poteva prevedere? O ancora…perche’ la terra, che ci da la vita, usa la sua stessa energia creatrice per.distruggere? E’ la natura, il mistero. Noi, suoi abitanti, possiamo solo aiutare, prima ancora di riflettere sui perche’. Ma riflettendo sul "perche’" non dobbiamo dimenticare che si deve fare in modo che la natura ci isa piu’ amica. Come? Rispettandola e, nel caso del terremoto, costruire con criterio le abitazioni, non danneggiare la terra  per non "predisporla" maggiormente alle calamità. Intanto va avanti al ricerca per poter un giorno prevedere cio’ che potrà accadere e prendere provvedimenti che salveranno migliaia di vite. E per ora, soprattutto, occorre tanta solidarietà. E una riflessione, in silenzio, su come possiamo migliorare il rapporto con la Terra e con le nostre regioni, con i nostri paesi. E pregare, affinche’ queste cose non accadano ma, con la realistica consapevolezza che possono accadere..sempre, e dobbiamo essere pronti da dare una mano. Le tragedie, forse, si verificano proprio per….già, perche’? Ciao.
Marghian